Posted by Laura Ercoli on 8 ottobre 2019

Marchio collettivo e marchio di certificazione: scadenza improrogabile il 23 marzo 2020

Aggiornamento: il termine per la conversione dei marchi collettivi è stato prorogato al 31 dicembre 2020, leggi: Marchio collettivo o marchio di certificazione? Slitta al 31 dicembre 2020 la scadenza per le domande

I titolari di marchi collettivi devono presentare una domanda di conversione della attuale registrazione in un marchio collettivo o di certificazione, secondo le nuove definizioni di cui al D.Lgs.15/2019, entro il termine improrogabile del 23 marzo 2020 pena la decadenza del marchio.

Ci sono cambiamenti importanti in corso che riguardano i marchi collettivi.marchio collettivo

Alcune recenti modifiche al Codice della Proprietà Industriale, in vigore dal 23 marzo scorso, hanno infatti introdotto una distinzione fra marchio collettivo e marchio di certificazione laddove in precedenza entrambi i tipi di marchio ricadevano nella categoria del marchio collettivo.

Entro il 23 marzo 2020 tutti i titolari di marchio collettivo devono presentare una domanda di conversione della attuale registrazione in un marchio collettivo o di certificazione, secondo le nuove definizioni di cui al D.Lgs.15/2019 :

 

Marchi collettivi

In base alla nuova normativa i nuovi marchi collettivi si caratterizzano non più per la loro funzione ma per la titolarità riservata alle associazioni di categoria di fabbricanti, produttori, prestatori di servizi o commercianti, nonché a persone giuridiche di diritto pubblico (escluse le società organizzate in forma di società di capitali) che lo concedono in uso a produttori e commercianti.

Marchi di certificazione

I marchi di certificazione si caratterizzano per la funzione di garantire l’origine, la natura o la qualità di determinati prodotti o servizi.

Titolari di un marchio di certificazione possono essere le persone fisiche e giuridiche, tra cui le istituzioni, le autorità ed organismi accreditati, ai sensi della vigente normativa in materia di certificazione, a garantire l’origine, la natura o la qualità di determinati prodotti o servizi, a condizione che non svolgano un’attività commerciale che comporti la fornitura di prodotti o servizi del tipo certificato.

 

In entrambi i casi la domanda di registrazione del marchio collettivo o di certificazione richiede la presentazione di un regolamento d’uso dei marchi che deve contenere una serie di dati ed elementi tra cui le condizioni d’uso del marchio e le sanzioni per infrazioni regolamentari e per i marchi di certificazione le modalità di verifica delle caratteristiche e di sorveglianza dell’uso del marchio.

Cosa fare e quando

Entro il 23 marzo 2020 i marchi collettivi attualmente registrati dovranno essere oggetto di una domanda di conversione in marchi collettivi ai sensi della nuova normativa oppure in marchi di certificazione.

Il criterio di scelta deve in particolare tener conto della tipologia del soggetto titolare del marchio, della attività da esso svolta, delle eventuali competenze in materia di certificazione e della funzione dello stesso.

Con la domanda di conversione dovrà essere presentato il regolamento d’uso del marchio aggiornato in base alla nuova tipologia e dovranno essere pagate le tasse di deposito.

La mancata conversione entro la data sopra indicata comporta la decadenza del marchio collettivo.

Per le domande di marchio collettivo depositate prima del 23 marzo 2019 e in corso di esame è comunque necessario procedere alla richiesta di conversione.

Per informazioni

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