Tribunale unificato dei brevetti, quale futuro dopo la sentenza della Corte costituzionale tedesca?
Una sentenza della Corte costituzionale tedesca complica l’indispensabile ratifica da parte della Germania dell’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti, mentre il governo del Regno Unito fa sapere di non essere più interessato a prendervi parte: è il colpo di grazia per la corte sovranazionale europea dei brevetti?
La sentenza della Corte costituzionale federale tedesca
Il 13 febbraio 2020 la Corte costituzionale federale tedesca si è pronunciata sul ricorso presentato nel 2017 (vedi notizia) contro la legge nazionale di ratifica dell’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti (nel seguito “l’Accordo”).
Il ricorso si fondava, fra l’altro, sulla motivazione secondo la quale la legge tedesca avrebbe richiesto il voto favorevole dei due terzi dei parlamentari per l’approvazione del provvedimento di ratifica, che al contrario era stato approvato con soli 35 parlamentari presenti in aula.
La sentenza, pubblicata il 20 marzo 2020, ha accolto il ricorso e annullato l’approvazione della legge di ratifica, riconoscendo che tale legge costituisce una modifica alla costituzione e che la sua approvazione richiede pertanto il voto favorevole dei due terzi dei parlamentari.
Il Regno Unito rinuncia al Tribunale unificato dei brevetti
Il Regno Unito ha ratificato l’accordo il 26 aprile 2018, e il governo nazionale dell’epoca aveva sostenuto che il paese avrebbe continuato a far parte del Tribunale unificato dei brevetti anche dopo l’uscita dall’Unione, sebbene senza spiegare come sarebbe stato possibile superare il divieto, espresso nel testo dell’Accordo, di partecipazione di paesi non appartenenti all’UE (vedi notizia).
Il 27 febbraio 2020 un portavoce del governo britannico ha invece dichiarato alla stampa che il Regno Unito non intende più rimanere nel Tribunale unificato dei brevetti, essenzialmente perché soggetto all’autorità della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Quale futuro per il Tribunale unificato dei brevetti?
L’Accordo stesso pone come condizione indispensabile per la sua entrata in vigore la ratifica da parte della Germania.
Il ministro della giustizia tedesco ha annunciato che il governo federale sta esaminando la sentenza della Corte costituzionale federale allo scopo di procedere comunque con la ratifica dell’Accordo.
La Germania dovrà infatti riavviare l’iter legislativo per poter ratificare dell’Accordo con l’approvazione dei due terzi dei parlamentari, maggioranza non facilmente ottenibile; ma sorge il dubbio se ormai valga la pena di ratificare l’Accordo nella sua forma attuale.
Infatti è assai probabile che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea renderà comunque indispensabile modificare il testo dell’Accordo, indipendentemente dalla posizione del governo britannico.
Negoziare tali modifiche richiederà tempo, e il nuovo testo dell’Accordo dovrebbe essere sottoposto nuovamente a ratifica da parte degli stati contraenti, processo che potrebbe durare diversi anni ed essere rallentato da ulteriori ricorsi costituzionali.
La partenza effettiva del Tribunale unificato dei brevetti dunque appare minacciata da difficoltà notevoli, che secondo alcuni esperti risulteranno insormontabili e pertanto fatali; è forse ancora presto per dirlo con sicurezza ma è un fatto che, a oltre sette anni dalla firma dell’Accordo, il Comitato preparatorio non è in grado di comunicare una previsione sulla data di apertura del tribunale.
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