La proprietà intellettuale può fare la differenza, soprattutto in un momento di crisi
Dalla creatività e dallo spirito di adattamento con cui le nostre imprese affrontano le difficoltà attuali nascono nuove idee e iniziative: ecco qualche suggerimento pratico per proteggerle e valorizzarle al meglio. Le conseguenze dell’epidemia Covid-19 pongono alle imprese delle sfide enormi. E molte nostre imprese stanno già reagendo: nuove soluzioni, nuovi canali di vendita, nuovi prodotti, in fase di studio oppure già realizzati e da commercializzare. Le capacità creative e di adattamento delle imprese italiane sono ben note. Ma in un momento di crisi diventa ancora più importante cogliere le opportunità offerte dalla proprietà intellettuale che permette la protezione delle attività creative e delle nuove iniziative delle imprese, ma che non sempre viene tempestivamente ed adeguatamente utilizzata e valorizzata. Riconoscere le opportunità e proteggerle, tutelando i diritti di proprietà intellettuale attraverso la registrazione di marchi e design o la brevettazione di invenzioni, costituisce un vantaggio competitivo cruciale che statisticamente aumenta la capacità dell’impresa di esportare, crescere ed attrarre investimenti. Pertanto, l’attenzione alla proprietà intellettuale, oggi più che mai, può fare la differenza. Ma in termini pratici, a cosa è utile fare attenzione? Ecco qualche suggerimento applicato a casi pratici. E-commerce: difendersi da contraffazione online e cybersquatterCon una gran parte dei consumatori chiusi in casa in tutto il mondo, il commercio online ha registrato un aumento notevole. Di conseguenza molte imprese hanno intensificato le attività di vendita in modalità e-commerce e di online branding durante il periodo di chiusura dei punti vendita, oppure si stanno preparando per incrementare la propria presenza online appena sarà possibile far ripartire la produzione. Purtroppo, in parallelo è cresciuta anche l’attività online volta ad approfittare della notorietà dei marchi e brand altrui. La crescita dell’e-commerce costituisce infatti un’opportunità anche per le attività di contraffazione online, una vera e propria industria criminale sempre più prospera. Inoltre, dall’inizio dell’epidemia si registra in tutto il mondo un aumento di casi di cybersquatting, ovvero di registrazione ed uso di nomi a dominio identici o simili a marchi. Evidentemente la contraffazione online e lo sviamento della clientela ad opera di cybersquatters sono dannosi per il commercio legittimo innanzitutto in termini di fatturato, ma rappresentano un pericolo anche per la reputazione stessa di marchi e imprese. Cosa fare subitoSe ravvisate la presenza di offerte online per la vendita di contraffazioni o imitazioni di vostri prodotti, o che usurpano comunque il vostro marchio, è possibile agire subito per contrastare il problema, ricorrendo a procedure di take-down e ad altri strumenti amministrativi oppure, in casi estremi, all’azione legale. Se scoprite che qualcuno sta utilizzando un nome a dominio identico o simile a un vostro marchio, è possibile ricorrere subito a una procedura amministrativa di recupero del nome a dominio. Consigliamo inoltre, alla luce di eventuali nuove iniziative online, di verificare se la registrazione dei vostri marchi copre tutti i paesi di interesse, ed eventualmente approfittare delle agevolazioni del bando Marchi+3 per ottenere tutela all’estero. Organizzarsi per il futuroPer affrontare la contraffazione online esistono sistemi avanzati di sorveglianza automatizzata della presenza di contraffazioni sulle piattaforme digitali: dai marketplace ai social, forum e chat, dalle app ai siti web tout court. Procedure di verifica dei falsi e conseguente possibilità di oscuramento o rimozione delle pagine e profili possono avvenire con un elevato grado di automatismo: il risultato è un livello di controllo ed efficienza nei take-down estremamente elevato, che libera le risorse interne dell’impresa. Per prevenire la registrazione di nomi a dominio in conflitto con marchi e denominazioni è possibile effettuare un monitoraggio delle registrazioni in tutti i registri esistenti o almeno nei principali in relazione agli interessi concreti dell’impresa.
Design: salone del mobile in versione virtuale ma… meglio pensare alla protezione prima della diffusioneIn seguito all’annuncio della cancellazione del Salone del mobile di Milano a causa dell’epidemia Covid-19, molte imprese del settore arredo-design stanno ideando e progettando nuovi modalità e mezzi per presentare comunque le nuove collezioni nelle prossime settimane. I canali digitali saranno senz’altro lo strumento più utilizzato per raggiungere pubblico e partner commerciali in tutto il mondo, tramite cataloghi online ed eventi di presentazione sulle piattaforme social. Mentre il web e le piattaforme digitali possono certamente essere utili per assicurare alle nuove collezioni la visibilità che meritano, occorre tener presente che una divulgazione su larga scala di immagini dei nuovi prodotti aumenterà il rischio che i prodotti stessi siano oggetto di imitazione e contraffazione, e che le immagini siano copiate e utilizzate da terzi non autorizzati. Cosa fare subitoPer tutelare i diritti sul design sui prodotti e il diritto d’autore sulle immagini consigliamo di valutare la registrazione del design dei prodotti rappresentati e di indicare chiaramente l’esistenza di diritti di design sui prodotti e di diritti d’autore sulle immagini.
Anche l’innovazione che migliora il prodotto esistente può essere protettaNello sforzo generale di fornire al paese il materiale e gli strumenti necessari per la diagnosi e la cura dei pazienti e il contenimento dell’epidemia, imprese di ogni dimensione hanno convertito le produzioni, adattando gli impianti alla fabbricazione di materiale necessario nella lotta al virus; altre hanno lavorato, anche in collaborazione con enti di ricerca o università, alla realizzazione di ritrovati quali dispositivi, materiali o strumenti informatici, nuovi o comunque concretamente migliorati rispetto all’esistente. Le realtà industriali che sono rimaste forzatamente ferme hanno avuto tempo da dedicare alla progettazione di nuovi prodotti. In tutti questi casi, a partire dall’adattamento dei mezzi di produzione fino al vero e proprio prodotto nuovo, è utile tenere sempre presente che non solo il ritrovato del tutto originale, ma anche i miglioramenti incrementali di un dispositivo o materiale già esistente possono costituire innovazioni proteggibili tramite brevetto, modello o altro strumento di tutela della proprietà intellettuale. Può inoltre essere molto utile, nel progettare un prodotto nuovo, ricercare informazioni sullo stato dell’arte nell’area tecnologica di interesse e verificare le attività innovative della concorrenza acquisibili tramite le banche date brevettuali. Cosa fare subitoE’ essenziale verificare prima possibile, e comunque prima di immettere l’innovazione sul mercato, se le attività innovative dell’impresa hanno dato luogo a ritrovati proteggibili, per non rischiare che la divulgazione, o anche test di mercato, di una eventuale invenzione distrugga la possibilità di ottenere una valida tutela. Allo stesso tempo, è bene evitare conflitti verificando che le nuove soluzioni non siano già oggetto di diritti esclusivi appartenenti a terzi. Organizzarsi per il futuroPer chi sviluppa innovazione, è essenziale basarsi su informazioni aggiornate rispetto allo stato dell’arte nell’area di tecnologia di interesse e su eventuali brevetti altrui che possono creare ostacoli all’utilizzo di determinate soluzioni. I nostri servizi di ricerca nelle banche dati brevettuali permettono di: – verificare la novità di un’invenzione – orientare le attività di ricerca e sviluppo verso prodotti effettivamente innovativi – avvalersi delle conoscenze più avanzate nel proprio settore – monitorare le attività di ricerca e sviluppo della concorrenza – cercare possibili partner – evitare di violare brevetti di terzi.
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