Contraffazione ed e-commerce, è cinese l’origine del 75% dei prodotti sequestrati alle frontiere UE
Secondo un recente studio EUIPO-OCSE oltre il 50% dei sequestri di merci contraffatte alle frontiere dell’UE deriva dall’e-commerce, mentre in termini di valore della merce sequestrata prevalgono di gran lunga i falsi venduti off-line e la spedizione in container; in entrambi i casi, il primo paese di provenienza delle contraffazioni è la Cina.
E’ stato pubblicato il 25 ottobre 2021 uno studio sull’uso improprio del commercio elettronico per la vendita di prodotti contraffatti (Misuse of e-commerce for trade in counterfeits) realizzato congiuntamente dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
A livello mondiale, lo studio conferma il ruolo crescente dell’e-commerce nell’economia: nel 2019 il suo valore globale raggiungeva già il 30% del PIL ma nel 2020 le limitazioni di movimento imposte dalla pandemia Covid-19 hanno causato un aumento delle vendite on-line di oltre il 20% rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda l’Europa, lo studio analizza i dati statistici relativi ai sequestri di prodotti contraffatti intercettati alle frontiere dell’Unione europea allo scopo di determinare quali siano le modalità maggiormente utilizzate dai contraffattori per far giungere i falsi ai consumatori.
Contraffazioni vendute on-line prevalenti per numero di sequestri in dogana
Le statistiche per il triennio 2017-2019 evidenziano che il 56% dei sequestri di merci contraffatte alle frontiere esterne dell’Unione europea riguarda prodotti venduti on-line; oltre il 75% di tali merci provengono dalla Cina, e le categorie prevalenti nei sequestri sono la profumeria e i cosmetici, i prodotti farmaceutici e gli occhiali da sole. è importante però sottolineare che i sequestri associati a vendite online rappresentano soltanto il 14% del valore totale dei sequestri.
Contraffazioni vendute off-line prevalenti per valore della merce sequestrata
In termini di valore, nel triennio 2017-2019 l’86% dei sequestri alle frontiere dell’Unione Europea di merci contraffatte ha riguardato importazioni non originate dall’e-commerce e spedite in container impiegando diverse modalità di trasporto (stradale, ferroviario, aereo e marittimo). Va detto tuttavia che a volte i falsi giunti nell’Unione Europea tramite spedizione in container sono destinati comunque a consumatori che li acquistano online.
Anche in termini di valore è sempre la Cina è il paese dominante di provenienza dei falsi, con una quota del 68% del valore complessivo dei sequestri.
Dal punto di vista delle imprese europee attive nella tutela dei propri marchi e prodotti, lo studio conferma l’utilità e l’opportunità sia degli strumenti di monitoraggio e intervento per contrastare l’offerta di vendita online di merci contraffatte, sia dell’attivazione dell’azione doganale per bloccare l’ingresso di merci che imitano marchi e prodotti originali.
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