Brevetto unitario: incontro Battistelli-Vicari a Roma
Il Presidente dell’EPO a Roma per parlare dell’ingresso dell’Italia nel brevetto unitario: affrontato il nodo della riduzione dei costi per le PMI ma nessun accenno alle riserve che le istituzioni italiane continuano ad esprimere rispetto al regime linguistico.
Il Presidente dell’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) Benoit Battistelli ha incontrato a Roma il 10 settembre 2015 il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) Simona Vicari per discutere del ruolo dei brevetti nelle politiche a favore dell’innovazione e della recente richiesta dell’Italia di aderire alla cooperazione rafforzata sul brevetto unitario.
Il comunicato stampa del MISE riporta i commenti del Presidente Battistelli, secondo il quale la decisione dell’Italia di partecipare al brevetto unitario “è un’ottima notizia per l’Europa”, e del Sottosegretario Vicari, la quale ha dichiarato che “il Ministero è in prima linea per definire le modalità operative – unitamente agli altri partner europei e all’EPO – più aderenti alle esigenze del nostro tessuto imprenditoriale, per costruire questa nuova dimensione europea”.
Durante l’incontro, secondo la stampa, si è parlato anche di sconti per le PMI sulle tasse del brevetto unitario e di rimborsi – riservati alle PMI, alle persone fisiche, alle ONLUS, alle università e agli istituti pubblici di ricerca – per i costi delle traduzioni necessarie durante l’iter del brevetto unitario (tutte le procedure del brevetto unitario si svolgono inglese, francese o tedesco). Il Sottosegretario Vicari ha chiesto che il rimborso di 500 euro attualmente previsto per i costi di traduzione sia come minimo raddoppiato.
Il sottosegretario ha anche ricordato la necessità di prevedere per le PMI una riduzione dei costi per adire il Tribunale unificato dei brevetti che sarà, sia pure non da subito, l’unico tribunale competente per i brevetti unitari.
Il Presidente Battistelli ha auspicato che la richiesta dell’Italia di avere a Milano una sede del Tribunale unificato dei brevetti venga accolta, vista la preparazione e l’esperienza dei magistrati italiani e l’elevato numero di imprese manifatturiere attive sul territorio nazionale.
Non si accenna, nei comunicati relativi all’incontro, alla posizione italiana sulla questione linguistica del brevetto unitario, e in particolare alla volontà di continuare a sostenere l’effettivo rispetto del regime linguistico previsto dai trattati UE, espressa dall’Italia sia nella lettera di richiesta di adesione alla cooperazione rafforzata, sia nelle mozioni del 23 giugno 2015 della Camera dei deputati; le mozioni in particolare impegnano il governo ad adoperarsi per promuovere il multilinguismo “anche mediante azioni specifiche volte ad escludere l’accettazione del ricorso al trilinguismo inglese, francese, tedesco nel funzionamento delle istituzioni e delle politiche dell’Unione Europea”.