Accordi tra le parti e libera concorrenza: il mercato libero non è un gioco – L. Martari, M. Delluniversità
Il marchio non solo è il veicolo tramite cui un’azienda viene riconosciuta sul mercato, ma è anche ciò che determina le potenzialità di vendita di un prodotto o di un servizio.
Per questo, in situazioni in cui più aziende hanno marchi simili, potenzialmente interferenti con segni distintivi di terzi, per ridurre o escludere rischi di confusione ed eventuali dispute, si opta per raggiungere uno o più accordi che determinano i limiti e le modalità di utilizzo, ad esempio, di uno specifico segno distintivo.
Liliana Martari e Mauro Delluniversità spiegano come gli accordi di questo tipo possono, in alcuni casi, limitare la concorrenza all’interno del mercato e provocare, nei casi più stringenti, l’esclusione di terzi; essendo regolamentati dalle parti, devono essere redatti in modo attento e adeguato, poiché c’è qualcosa che non può essere mai oggetto di una limitazione almeno con riferimento al mercato dell’Unione Europea: la libera concorrenza.
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta nella Rivista dell’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale n. 2 ottobre 2023.