Il gender gap fra gli inventori nelle domande internazionali di brevetto: i dati del World Intellectual Property Indicators 2024
La pubblicazione World Intellectual Property Indicators 2024 dell’OMPI rivela dati sul gender gap fra gli inventori nominati nelle domande di brevetto internazionali pubblicate nel 2023: solo il 17,7% sono donne.
Il rapporto World Intellectual Property Indicators (WIPI) 2024, recentemente pubblicato dall’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (OMPI), include dati interessanti sulle donne nominate come inventrici in tutte le domande internazionali di brevetto (depositate ai sensi del Patent Cooperation Treaty o PCT) pubblicate nel 2023.
Il divario di genere nelle domande internazionali di brevetto PCT
Secondo il WIPI 2024, nel 2023 le donne hanno rappresentato il 17,7% di tutti gli inventori elencati nelle domande PCT pubblicate.
Circa il 36,2% delle domande PCT pubblicate nel 2023 nominano almeno una donna come inventrice nel 2023 (rispetto al 21,4% nel 2009), mentre il 95,9% delle domande citano almeno un uomo inventore (rispetto al 97,6% nel 2009).
La percentuale di donne inventrici nominate nelle domande PCT varia considerevolmente da uno stato all’altro: Spagna (26,8%), Cina (24,4%) e Turchia (22,8%) sono i primi paesi del 2023 per numero di donne inventrici; l’Italia è al 13° posto con il 15,4%. Sorprendentemente, Svezia e Germania compaiono entrambe nella cinquina finale della classifica.
Settori di tecnologia
Le donne inventrici sono maggiormente rappresentate nei settori delle scienze della vita, nei quali comunque sono solo il 18-32% di tutti gli inventori. I primi dieci settori tecnologici con la più alta percentuale di donne inventrici nelle domande di brevetto PCT sono Chimica alimentare (32,4%), Biotecnologia (31%), Prodotti farmaceutici (29,8%), Analisi di materiali biologici (28,6%), Prodotti organici e chimica fine (25,7%), Chimica dei materiali di base (22,1%), Chimica macromolecolare e polimeri (20,6%), Tecnologie microstrutturali e nanotecnologie (19,9%), Comunicazione digitale (19,4%), Metodi informatici di gestione (18,4%).
Studi sul gender gap nelle domande europee di brevetto e design
Per quanto riguarda specificamente l’Europa, l’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) ha pubblicato nel novembre 2022 “Women’s Participation in Inventive Activity – Evidence from EPO data” (leggi la notizia); si tratta del primo -e per il momento unico- studio dell’EPO ad aver esaminato il divario di genere tra gli inventori nelle domande di brevetto europeo nei 38 Stati membri dell’organizzazione EPO; lo studio si fonda quasi interamente su depositi di brevetto risalenti al periodo fra il 1978 e il 2019.
Nel rapporto dell’EPO sono messe a confronto le percentuali di donne da un lato tra gli inventori nelle domande di brevetto europeo, e dall’altro tra gli occupati in generale e in particolare nella scienza, concludendo che la percentuale di donne inventrici è ben lontana non solo dall’equilibrio di genere, ma anche dal riflettere la reale presenza delle donne nelle attività economiche in generale e scientifiche in particolare.
L’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), che gestisce la registrazione di marchi e design con validità in tutta l’Unione Europea, ha pubblicato per la prima volta dell’aprile 2023 uno studio (leggi la notizia) incentrato sulle donne designer e sulla loro partecipazione al sistema del Design comunitario registrato dell’Unione Europea. Lo studio ha evidenziato che nel 2021 solo il 24% dei designer negli stati dell’unione presi in considerazione erano donne, e solo il 26% dei design comunitari registrati da titolari con sede nell’UE comprendevano una donna fra gli autori del design stesso.
Sarà interessante osservare se l’EPO e l’EUIPO continueranno a raccogliere e pubblicare con regolarità dati e analisi sul divario di genere nelle domande di brevetto e design in Europa e nel mondo.
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