Posted by Laura Ercoli on 13 gennaio 2025

Migliori performance dalle imprese che depositano design, marchi e brevetti: lo conferma uno studio EPO-EUIPO

Un nuovo studio conferma che le imprese dell’Unione Europea titolari di diritti di design, marchio e brevetto generano maggiori ricavi per dipendente, creano più posti di lavoro e offrono retribuzioni più alte rispetto alle imprese prive di portafoglio di proprietà intellettuale. Questi benefici risultano particolarmente elevati per le piccole e medie imprese e per quelle titolari di diritti registrati di design comunitario.

 

Intellectual Property Rights and Firm Performance in the European Union è uno studio, pubblicato il 9 gennaio 2025 e prodotto congiuntamente dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) e dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), che esamina la correlazione tra la titolarità dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) da parte delle imprese e la loro performance economica.Migliori performance dalle imprese che depositano design, marchi e brevetti

 

Dati e metodologia

Lo studio si basa sull’analisi di una quantità impressionante di dati, provenienti da 119mila imprese dei 27 Stati membri dell’UE, relativi al decennio 2013-2022.

Da notare che nel campione di imprese esaminato sono comprese ben 11 mila imprese italiane, ovvero quasi il 10% del totale.

I diritti di proprietà intellettuale considerati sono i brevetti (nazionali ed europei), i marchi (nazionali e dell’Unione Europea) e i disegni o modelli (nazionali o comunitari registrati).

Il set di dati finale contiene informazioni estratte dai registri dei diritti di proprietà intellettuale e abbinate ai dati di ORBIS, un database commerciale che attinge alle informazioni contabili obbligatorie fornite da milioni di imprese europee ai registri commerciali dei loro paesi.

Per diverse ragioni, tra le quali le differenze nelle pratiche contabili tra i vari paesi, il ricavo per dipendente (RPD) è il principale indicatore della performance di impresa scelto per questa pubblicazione.

 

I punti chiave

Occupazione

I titolari di DPI impiegano in media più dipendenti rispetto alle imprese che non possiedono DPI. Lo scarto può arrivare fino 4 volte il numero i dipendenti e, cosa interessante, è particolarmente notevole nel caso dei titolari di registrazioni di design comunitario.

Ricavo per dipendente

Il dato RPD favorisce i titolari di DPI rispetto ai non titolari per quasi il 24%; è più alto tra i titolari di disegni o modelli (29,3%), seguito da vicino dai titolari di brevetti (28,7%) e dai titolari di marchi (23,3%). La differenza è ancora più elevata tra le imprese con diritti di proprietà intellettuale con validità a livello europeo rispetto a quelle con diritti di proprietà intellettuale con validità nazionale. Lo scarto è maggiore nel caso dei marchi: lo studio mostra che i titolari di marchi validi in tutta l’Unione Europea godono di un RPD doppio rispetto a quello dei titolari di marchi con validità nazionale.

I dati sul RPD sopra riportati sono quelli basati sui “dati grezzi” che tuttavia dopo la correzione in base a fattori rilevanti quali il paese di origine, le dimensioni e il settore di attività, restituiscono un valore RPD in media più alto del 41% per le imprese di ogni dimensione titolari di DPI.

Retribuzione

I datori di lavoro che detengono DPI pagano in media salari migliori del 22%, con gli stipendi più alti pagati dai titolari di brevetti (43,3%), titolari di disegni o modelli (24,8%) e titolari di marchi (20,9%).

Le PMI traggono i maggiori benefici dalla proprietà intellettuale

Nel caso delle PMI, il dato RPD aumenta in media del 44% per i titolari di DPI rispetto ai soggetti non titolari di DPI, mentre nel caso delle grandi imprese la differenza media è del 16%.

Per le PMI il dato RPD più elevato è legato alla titolarità contemporanea di brevetti, marchi e disegni o modelli (51%) e alla titolarità di marchi (47%).

Per le grandi imprese, la combinazione di proprietà di brevetti e disegni o modelli è correlata a un RPD maggiore del 51%, e quella di brevetti, marchi e disegni o modelli a un RPD più elevato del 27%.

 

Lo studio fornisce certamente dati interessanti e conferma, seppure empiricamente, il ruolo fondamentale svolto dalla proprietà intellettuale nel guidare la competitività europea, la crescita salariale e l’innovazione; indica inoltre che gli sforzi da parte dei decisori e delle istituzioni europei devono aumentare per rendere i DPI più accessibili a tutte le imprese e in particolare alle PMI dell’Unione Europea.

 

Per informazioni

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