Accordo sul tribunale unificato dei brevetti, la Camera approva il ddl di ratifica
TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI
Approvato dalla Camera il testo del ddl di ratifica dell’Accordo sul tribunale unificato dei brevetti, con alcune osservazioni delle commissioni; il testo passa all’esame del Senato.
Ieri la Camera dei Deputati ha approvato, con 302 voti favorevoli, 108 contrari e 25 gli astenuti, il Disegno di legge di ratifica dell’Accordo su un tribunale unificato dei brevetti (l’Accordo).
Il Tribunale unificato dei brevetti è il tribunale sovranazionale che avrà competenza esclusiva sui brevetti europei e sui brevetti unitari.
I brevetti unitari saranno validi in 25 stati membri dell’UE, ovvero in tutti gli stati membri tranne la Spagna e la Croazia (ma sulla permanenza del Regno Unito nel gruppo di paesi aderenti al brevetto unitario pendono ancora questioni irrisolte conseguenti al referendum sul cosiddetto Brexit).
Le norme UE che istituiscono il brevetto unitario entreranno però in vigore soltanto dopo la ratifica dell’Accordo da parte della Germania, della Francia e del Regno Unito e da almeno altri 10 stati membri UE.
Ad oggi hanno ratificato l’Accordo la Francia (ma non la Germania né il Regno Unito) e altri 10 paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia.
Tra i pareri favorevoli al disegno di legge segnaliamo quello della Commissione permanente Affari costituzionali nel quale si chiede tuttavia che venga valutato dalla commissione di merito se la natura esclusiva della giurisdizione del tribunale unificato possa comportare (sia pure al termine del periodo transitorio di 7 anni che prevede la possibilità di evitare la giurisdizione del tribunale sovranazionale per i brevetti europei) una compressione del diritto di difesa nel caso in cui il titolare di un brevetto riconosciuto in base alla legge italiana intenda adire il giudice nazionale per far valere il proprio diritto nei confronti di un soggetto titolare di un brevetto europeo.
Nel dare parere favorevole, la Commissione permanente sulle Politiche dell’UE chiede invece che nell’ambito del processo di uscita dal Regno Unito dall’UE venga valutata l’opportunità di candidare l’Italia ad ospitare la divisione centrale del Tribunale originariamente assegnata a Londra.
Il disegno di legge passa ora all’esame del Senato.
15 settembre 2016