Brevetto unitario, si discute sui rimborsi per i costi di traduzione
BREVETTO UE
Le PMI e gli enti di ricerca italiani che depositeranno brevetti unitari avranno diritto alla compensazione per le spese di traduzione, ma si discute sull’ammontare del rimborso che secondo il Collegio Italiano dei Consulenti in Proprietà Industriale dovrebbe essere di almeno 1700 euro a brevetto.
Il regime linguistico del brevetto unitario prevede che, come per il brevetto europeo, tutte le procedure si svolgano in tedesco, francese o inglese; l’art. 5 del Regolamento sulle traduzioni del brevetto unitario istituisce però un sistema di compensazione per il rimborso delle spese di traduzione nella lingua di procedura sostenute da chi è residente, o ha sede principale, in un paese dell’Unione Europea che abbia una lingua ufficiale diversa dal tedesco, dal francese e dall’inglese; tale rimborso è riservato alle PMI, alle persone fisiche, alle ONLUS, alle università e agli istituti pubblici di ricerca.
Ai sensi del regolamento, a tale rimborso per le spese di traduzione avranno diritto anche i richiedenti italiani (se PMI, persone fisiche, ONLUS o università e istituti pubblici di ricerca) indipendentemente dal fatto che l’Italia abbia aderito o meno al brevetto unitario.
L’ammontare del rimborso previsto tuttavia non è stato determinato ed è tutt’ora oggetto di discussione; il Select Committee, (il comitato) che si occupa della questione ha presentato alcune proposte al riguardo, rispetto alle quali ha pubblicato una propria posizione il Collegio Italiano dei Consulenti in Proprietà Industriale (il Collegio), associazione di consulenti in materia di brevetti e marchi.
Le proposte del “Select Committee”
Il comitato sostanzialmente è dell’avviso che sebbene fra il 2000 e il 2003, durante le discussione sul brevetto comunitario, il costo per la traduzione di un brevetto fu stimato a 85 euro a pagina, da allora l’avvento dei software di traduzione automatica e l’aumento della concorrenza nel settore delle traduzioni avrebbero fatto scendere tale costo, per cui oggi un brevetto può essere tradotto con una spesa oscillante fra i 35 e i 75 euro a pagina. Il comitato intenderebbe inoltre detrarre dal rimborso lo sconto che attualmente viene praticato dall’Ufficio Brevetti Europeo sulle tasse di deposito e d’esame per le medesime categorie di richiedenti.
La posizione del Collegio Italiano dei Consulenti in Proprietà Industriale
Essenzialmente il Collegio sostiene che il costo di una traduzione del livello richiesto per una domanda di brevetto non può essere stimato a meno di 85 euro a pagina, argomentando innanzitutto che la traduzione iniziale di una domanda di brevetto richiede molta cura e non può essere affidata a sistemi di traduzione automatica, poi che la stessa Commissione Europea in due documenti del 2010 e 2011 aveva confermato il costo di 85 euro a pagina per la traduzione, e infine che in generale i prezzi nell’Unione Europea sono aumentati notevolmente dal 2000 ad oggi. Il Collegio conclude quindi che l’importo minimo da compensare non possa scendere al di sotto di 85 euro a pagina e che pertanto, dal momento che la stessa Commissione valuta la lunghezza media di un brevetto a 20 pagine, la compensazione prevista non può essere inferiore a 1700 euro per ogni brevetto unitario.
Anche per quanto riguarda la detrazione dal rimborso dello sconto sulle tasse la posizione del Collegio è contraria perché, soprattutto per quanto riguarda le tasse d’esame, lo sconto non ha alcuna attinenza con il brevetto unitario e penalizzerebbe ingiustamente le PMI europee, colpendo in particolare quelle italiane.