Posted by Laura Ercoli on 19 luglio 2018

Brexit e diritti UE di proprietà intellettuale: il punto sui negoziati

Nonostante gli annunci, permane una sostanziale incertezza sul destino dei diritti di proprietà intellettuale validi in tutta l’UE dopo la Brexit: in mancanza di un accordo generale sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, né la bozza di accordo fra Regno Unito e UE presentata a marzo 2018 né il libro bianco pubblicato in questi giorni dal governo britannico garantiscono una continuità di tutela nel Regno Unito dopo il 30 marzo 2019 per i diritti UE quali marchi, design, indicazioni geografiche e novità vegetali.

Cosa succederà, dopo la Brexit, ai marchi, design, novità vegetali e indicazioni geografiche validi in tutta l’Unione Europea?

A gennaio 2018 la Commissione Europea aveva pubblicato due avvisi in cui sostanzialmente si avvertivano i titolari di diritti UE che, in mancanza di un accordo, quei diritti avrebbero cessato di essere validi nel Regno Unito a partire dal 30 marzo 2019.Brexit proprietà intellettuale

Quali sono stati gli sviluppi successivi, e cosa è cambiato?

 

La bozza di accordo

Il 19 marzo 2018 è stata pubblicata una bozza di accordo sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (con i punti già approvati a livello negoziale evidenziati in verde).

Tale bozza contiene un capitolo sui diritti di proprietà intellettuale, il quale conferma la cessazione, a partire dal 30 marzo 2019, della validità nel Regno Unito dei seguenti diritti UE: marchi dell’Unione Europea, design comunitari, privative comunitarie per varietà vegetali e indicazioni geografiche.

Allo stesso tempo, la bozza prevede un periodo transitorio dalla data della Brexit fino a dicembre 2020, durante il quale il Regno Unito rimarrà membro dell’UE e avvierà un processo per garantire continuità di tutela nel Regno Unito ai titoli UE di proprietà intellettuale tramite conversione in registrazioni nazionali.

Tuttavia i contenuti del documento, pur indicando una possibile soluzione, non avranno alcun valore legale fin quando non saranno confermati nel quadro di un accordo più ampio su tutti gli aspetti della Brexit. Ossia, nelle parole utilizzate dallo stesso negoziatore UE Michel Barnier nel presentare la bozza, “nothing is agreed until everything is agreed.”

Quindi di fatto la bozza di accordo, pur delineando un’ipotesi di come potrebbe essere affrontata la questione della validità nel Regno Unito post Brexit dei diritti UE, non garantisce alcuna certezza.

 

Il libro bianco sulla Brexit

Il 12 luglio 2018 il governo del Regno Unito ha pubblicato un libro bianco sulla Brexit, intitolato The future of the relationship between the United Kingdom and the European Union, che delinea essenzialmente la posizione del governo britannico rispetto al negoziato con l’UE sull’uscita dal Regno Unito dall’UE a partire dal 30 marzo 2019.

Indicazioni Geografiche, presto registrazioni nazionali nel Regno Unito

La novità principale in materia di diritti di proprietà intellettuale è senz’altro la prevista creazione di un sistema nazionale britannico di tutela delle indicazioni geografiche. Al Capitolo 1, paragrafo 39 del documento si legge che:

“Il Regno Unito creerà un proprio sistema di Indicazioni Geografiche dopo la Brexit, in linea con l’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS) dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il nuovo sistema del Regno Unito andrà oltre i requisiti del TRIPS, fornendo un quadro di regole chiare e semplici sulle indicazioni geografiche e una continuità di tutela per le indicazioni geografiche del Regno Unito nel territorio del Regno Unito. Il sistema sarà aperto alle nuove richieste da parte di richiedenti sia nazionali che esteri, dal giorno in cui entrerà in vigore.”

Il libro bianco sulla Brexit non cita però la data prevista per l’entrata in vigore del nuovo sistema di tutela delle indicazioni geografiche nel Regno Unito.

Brevetto unitario, solo un impegno generico

Il governo britannico, che ha ratificato l’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti  il 26 aprile 2018, non ha mai chiarito tuttavia in che modo sarà possibile per il Regno Unito continuare a far parte del Tribunale unificato dei brevetti dopo l’uscita dall’Unione Europea.

Il libro bianco sulla Brexit non contiene nulla di nuovo al riguardo: il governo si limita ad esprimere un generico impegno ad “esplorare la permanenza nel tribunale e nel sistema del brevetto unitario dopo l’uscita del Regno Unito dall’UE”.

Marchi, design, novità vegetali: nulla di nuovo

Nessuna novità nel libro bianco sulla Brexit per quanto riguarda il destino dei diritti UE di marchio, design comunitario e novità vegetale, all’infuori di una dichiarazione generica secondo la quale “accordi su una futura cooperazione in materia di proprietà intellettuale fornirebbero tutele importanti ai titolari di diritti, dando loro una base sicura dalla quale operare nel Regno Unito e nell’Unione Europea”.

Continua dunque l’attesa che si concretizzi quanto delineato nella bozza di accordo di marzo 2018, ovvero un meccanismo di salvaguardia nel Regno Unito per i diritti di proprietà intellettuale dell’Unione Europea.

Se un accordo non dovesse essere raggiunto entro i primi del 2019, l’unica soluzione praticabile per mantenere una tutela valida nel Regno Unito sarà quella di richiedere la registrazione nazionale del diritto di proprietà intellettuale nel Regno Unito.

Articoli correlati

Flash news – Il Regno Unito ratifica l’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti

Flash news – Regno Unito nel sistema del design internazionale a partire dal 13 giugno 2018

Flash news – Brexit e marchi, design, varietà vegetali: cosa accadrà alle registrazioni UE?

 

Per informazioni

Hai dubbi circa gli effetti della Brexit sui tuoi marchi o su altri diritti di proprietà intellettuale? Contattaci senza alcun impegno.

Related posts