Posted by Società Italiana Brevetti on 21 ottobre 2014

Credito d’imposta R&S: ammesse spese per brevetti, topografie a semiconduttori e novità vegetali

DDL STABILITA’ E PROPRIETA’ INTELLETTUALE

Il credito di imposta riguarderà il 25 per cento della spesa, sostenuta dalle imprese per attività di ricerca e sviluppo nel triennio 2015-2019, incrementale rispetto alla media dei tre anni precedenti, e per un importo minimo di 30 mila euro: fra le spese ammissibili quelle per brevetti, topografie a semiconduttori e privative per novità vegetali.

Il testo del disegno di legge di stabilità approvato in Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2014 prevede un credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui potranno beneficiare tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019.

Il credito di imposta è attribuito nella misura del 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. Il credito è riconosciuto fino a un massimo annuale di 5 milioni di euro, a condizione che la spesa annuale per attività di ricerca e sviluppo sia stata pari ad almeno 30 mila euro.

Fra le spese ammissibili rientrano “le competenze e le privative industriali relative a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne”.

Sono inoltre ammissibili, fra l’altro, le spese relative al personale, all’acquisizione e all’uso di strumenti e attrezzature di laboratorio e alla stipula di contratti di ricerca con università ed enti di ricerca o altre imprese.

Inizia ora l’iter parlamentare del disegno di legge, sul quale anche la Commissione Europea dovrà esprimere il proprio parere rispetto ai vincoli di bilancio.

Nel frattempo, nel disegno di legge sarebbe stato inserito il c.d. “patent box”, cioè le misura di defiscalizzazione per brevetti e marchi su cui circolavano anticipazioni già prima dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri. Secondo una notizia pubblicata oggi dal quotidiano Il Sole 24 Ore, la misura consentirebbe alle imprese di optare per un regime speciale della durata di 5 anni e riguardante i “redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa funzionalmente equivalenti a brevetti, nonché da processi, formule e informazioni relative a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili”. Lo sgravio fiscale ammonterebbe al 30 per cento di tale reddito per il 2015, per crescere poi al 40 e al 50 per cento rispettivamente nel 2016 e 2017.

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