Direttiva sui segreti commerciali: presto tutela in tutta l’Unione Europea
DIRETTIVA UE SEGRETI COMMERCIALI
Un’azienda su cinque subisce il furto di segreti commerciali, ma non tutti i paesi europei prevedono una tutela specifica: una direttiva appena approvata metterà tutte le imprese dell’Unione Europea in condizioni di ottenere giustizia e risarcimenti, mentre la legge italiana prevede già tutele e strumenti di difesa.
Il 14 aprile 2016 il Parlamento europeo ha approvato definitivamente una nuova direttiva sulla protezione dei segreti commerciali contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti.
Obiettivo della nuova direttiva è quello di creare un quadro giuridico, il più possibile uniforme in tutta l’Unione Europea, che metta le imprese in condizioni di difendersi dal furto di informazioni segrete, ottenendo giustizia e il risarcimento del danno subito.
Infatti non tutti i paesi UE prevedono norme specifiche a tutela dei segreti commerciali, ed esistono comunque differenze fra le normative in vigore nei diversi paesi.
Contenuti della direttiva
La direttiva definisce innanzitutto, tenendo conto degli standard internazionali, cosa sia un segreto commerciale e cosa costituisca una sua appropriazione indebita.
Secondo il testo approvato, per “segreti commerciali” si intendono informazioni che:
• siano segrete nel senso che non siano, nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi, generalmente note o facilmente accessibili a persone che normalmente si occupano del tipo di informazioni in questione;
• abbiano valore commerciale in quanto segrete;
• siano state sottoposte a misure per mantenerle segrete, entro limiti ragionevoli a seconda delle circostanze.
L’acquisizione di un segreto commerciale, che include anche il cosiddetto know how, è illecita se avviene senza l’autorizzazione dell’impresa con l’accesso, l’appropriazione o la copia di documenti, oggetti, materiali, sostanze o file elettronici, oppure con qualsiasi altra condotta contraria alle leali pratiche commerciali.
L’uso o la divulgazione di un segreto commerciale sono illeciti se eseguiti da chi:
a) ha acquisito il segreto commerciale illecitamente;
b) viola un accordo di riservatezza o qualsiasi altro obbligo di non divulgare il segreto commerciale;
c) viola un obbligo contrattuale o di altra natura che impone limiti all’utilizzo del segreto commerciale;
d) sa, o dovrebbe sapere, che il segreto commerciale è stato ottenuto illecitamente da un terzo.
Anche la produzione, l’importazione, l’esportazione e la vendita di prodotti che violano il segreto commerciale sono illeciti.
La direttiva dispone inoltre le misure e gli strumenti di tutela necessari ad assicurare la disponibilità di azioni civili riparatorie contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti dei segreti commerciali.
Nel corso dei procedimenti giudiziari dovrà essere garantita la tutela della riservatezza dei segreti commerciali stessi, e ogni stato membro dovrà rendere disponibili una serie misure che permettano alle imprese di contrastare rapidamente, ossia anche durante l’iter di una causa, i danni derivanti dal furto di informazioni commerciali (misure provvisorie e cautelari, ingiunzioni e misure correttive).
Per quanto riguarda il risarcimento del danno causato dall’acquisizione, uso o divulgazione illeciti del segreto commerciale, la direttiva stabilisce che dovrà essere calcolato non solo in base alle conseguenze economiche (i mancati profitti della parte lesa e i profitti realizzati illecitamente dall’autore della violazione) ma anche tenendo conto di fattori non strettamente economici, quale ad esempio il pregiudizio morale causato all’impresa danneggiata.
Cosa prevede la legge italiana
In Italia i segreti commerciali sono di fatto già tutelati dal Codice della Proprietà Industriale in vigore dal 2005.
La Sezione VII del codice, dedicata alle “informazioni segrete”, vieta infatti di rivelare a terzi, acquisire o utilizzare informazioni aziendali ed esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali, soggette al legittimo controllo del detentore, che:
a) siano segrete, nel senso che non siano nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del settore;
b) abbiano valore economico in quanto segrete;
c) siano sottoposte, da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette, a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete.
Il codice tutela anche i dati riguardanti prove o altri dati segreti la cui elaborazione comporti un certo impegno e che debbano essere presentati per ottenere l’autorizzazione dell’immissione in commercio di prodotti chimici, farmaceutici o agricoli.
La divulgazione di informazioni segrete è punita inoltre dalle norme sulla concorrenza sleale del Codice Penale.
Perché è importante la tutela giuridica dei segreti commerciali
In qualsiasi impresa si sviluppano conoscenze e informazioni utili ad aumentare la produttività, ridurre i costi e rendere l’impresa più competitiva, inclusi ad esempio i nuovi procedimenti di produzione, o i dati su fornitori o clienti.
Le informazioni, la conoscenza, la creatività sono la linfa vitale delle imprese di ogni dimensione, ma sono spesso soggette a furti.
Secondo la Commissione Europea un’impresa su cinque subisce il furto di segreti commerciali.
Per questo è importante che i segreti commerciali siano proteggibili anche se non tutelabili tramite brevetto, modello, marchio o diritto d’autore, e la nuova direttiva sulla protezione dei segreti commerciali mira ad ottenere che questo principio sia applicato in modo uniforme nell’intera Unione Europea.
I paesi UE avranno due anni di tempo a partire dalla data di pubblicazione della nuova direttiva per adeguare le norme nazionali sulla protezione dei segreti commerciali alla nuova direttiva UE.
Per saperne di più
Scarica il testo approvato della direttiva (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale)
2 maggio 2016