Posted by Laura Ercoli on 7 giugno 2017

Il marchio in arabo: sempre utile, a volte anche obbligatorio

MARCHI, ISTRUZIONI PER L’USO

Quando si esporta in un paese di lingua araba, esiste un obbligo di registrare il marchio in arabo?

I paesi di lingua araba in cui vige un obbligo di uso del marchio in arabo sono una minoranza. La registrazione di una versione del marchio in arabo può però essere di grande aiuto nel caso sorga la necessità di difendere il marchio da tentativi di imitazione nella lingua locale. Arabic aphabet

E’ infatti più agevole dimostrare un’imitazione in un paese di lingua araba se sia il marchio originale che quello che lo imita utilizzano entrambi i caratteri dello stesso alfabeto.

I paesi di lingua araba che attualmente prevedono per legge un obbligo di utilizzare il marchio in arabo per le insegne sono la Giordania, l’Egitto, l’Oman, il Qatar, l’Arabia Saudita, la Siria, gli Emirati Arabi Uniti e lo Yemen. In alcuni di questi paesi è permesso l’uso congiunto del marchio in arabo e in altre lingue.

Secondo quanto riportato da un corrispondente locale, in Giordania oltre 120 imprese sono state recentemente diffidate dalle autorità per la mancata presenza sull’insegna del marchio in arabo. Infatti dal 2015 una norma introdotta allo scopo di proteggere la lingua araba vieta l’uso di insegne esclusivamente in lingua straniera, e in caso di in insegna in più lingue impone che le scritte in arabo siano più grandi e visibili delle altre.

Prima di lanciare un marchio in un paese di lingua araba è quindi sempre bene verificare se registrare una versione del marchio in arabo possa essere semplicemente utile o anche obbligatorio per legge.

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