La Spagna rimane fuori dal brevetto unitario: conferma del governo spagnolo
Il Ministro de Guindos risponde alla mozione del parlamento negando che il governo intenda tornare sulla decisione di non aderire al brevetto unitario, e ribadisce che il regime linguistico rimane lo scoglio principale.
Un ministro del governo spagnolo ha confermato che non è in previsione l’entrata della Spagna nel brevetto unitario.
Qualche settimana fa la commissione del parlamento spagnolo per l’economia, l’industria e la competitività aveva approvato una mozione in cui si chiedeva al governo di riesaminare la possibilità di un’entrata della Spagna nel sistema del brevetto unitario.
La settimana scorsa Luis de Guindos, Ministro per l’economia e la competitività spagnolo, ha detto durante una seduta del parlamento che non è possibile per la Spagna partecipare al sistema del brevetto unitario a causa del regime linguistico scelto e perché permangono dubbi sull’efficacia della tutela legale offerta dal sistema.
Il ministro ha detto che la Spagna era in linea di principio favorevole alla creazione di un sistema brevettuale valido in tutta l’Unione Europea, ma che il regime linguistico adottato per il brevetto unitario non permette l’uso dello spagnolo, creando di fatto una discriminazione contro le imprese che utilizzano la lingua spagnola. Un’impresa spagnola che volesse richiedere un brevetto unitario sarebbe costretta a tradurre la domanda in inglese, francese o tedesco.
Uno svantaggio ulteriore sarebbe costituito dalla necessità di evitare di violare brevetti unitari validi in Spagna ma che non esistono in traduzione spagnola. Infine, se un’impresa spagnola dovesse difendersi in un procedimento dinanzi al Tribunale unificato dei brevetti, sarebbe costretta a utilizzare una lingua straniera.