Il 27 marzo 2019 entrano in vigore le disposizioni recanti modifica al Codice della proprietà industriale per dare piena attuazione in Italia alle norme UE sul brevetto unitario e all’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti; permangono tuttavia gli ostacoli che impediscono l’entrata in vigore sia del brevetto unitario che del tribunale.

Con l’entrata in vigore, il 27 marzo 2019, del Decreto legislativo 19 febbraio 2019, n. 18 viene data piena attuazione in Italia alle norme UE sul brevetto unitario e a quelle dell’Accordo sul tribunale unificato dei brevetti (corte sovranazionale nata per avere giurisdizione sui brevetti unitari e, in futuro, sui brevetti europei).

Tali norme si applicheranno in tutti gli stati europei che avranno ratificato l’Accordo al momento della sua entrata in vigore.

Il decreto ha l’effetto di coordinare le disposizioni del Codice della proprietà industriale con quelle dei Regolamenti UE 1527/2012 e 1260/2012 e dell’Accordo sul tribunale unificato dei brevetti.

Tuttavia va sottolineato che il brevetto unitario di fatto non è entrato in vigore. Affinché ciò accada è necessaria l’entrata in vigore dell’Accordo sul tribunale unificato dei brevetti, impedita dalla mancata ratifica da parte della Germania a causa di un ricorso costituzionale pendente da quasi due anni. La Corte costituzionale federale tedesca ha giudicato ammissibile il ricorso, ma non ci sono previsioni ufficiali sulla data di emissione della sentenza.

Inoltre non è mai stato chiarito in quale modo il Regno Unito, ormai prossimo all’uscita dall’Unione Europea, potrà continuare a far parte del Tribunale unificato il cui accordo costitutivo riserva la partecipazione al tribunale stesso ai soli stati membri dell’Unione.

Per il momento non vi è alcuna certezza riguardo ai tempi di entrata in vigore del Tribunale unificato e quindi del brevetto unitario: prova ne sia che lo stesso Comitato Preparatorio del Tribunale unificato dei brevetti ha smesso da tempo di pubblicare previsioni al riguardo.

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