Women in design: nuovo studio dell’EUIPO
Quante donne lavorano come designer nell’Unione Europea? Quante di loro registrano disegni e modelli comunitari? C’è un divario retributivo di genere fra designer? Un recente studio dell’EUIPO cerca di trovare risposte a tutte queste domande.
L’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha recentemente pubblicato Women in Design, uno studio incentrato sulle donne designer e sulla loro partecipazione al sistema del Design Comunitario Registrato (DCR) dell’Unione Europea.
Sebbene il divario di genere in Europa in materia di brevetti sia stato finora oggetto di numerose indagini, in questo studio per la prima volta si utilizzano informazioni dettagliate sui depositi di DCR per valutare il contributo delle donne nella creazione di disegni e modelli comunitari; e si va oltre i semplici numeri sui depositi di DCR presso l’EUIPO, analizzando anche i dati sulla presenza di donne designer nel mercato del lavoro in 23 stati membri dell’Unione Europea.
Il gender gap del design comunitario registrato
Dall’analisi dei dati risulta sono che nel 2021 solo il 24% dei designer negli stati dell’UE presi in considerazione erano donne, e solo il 26% dei design comunitari registrati da titolari con sede nell’UE comprendevano una donna fra gli autori del design stesso.
Nel decennio 2011-2021, questo divario si è andato riducendo, ma molto lentamente; di questo passo, ci vorranno 51 anni per raggiungere la parità di genere nella registrazione dei DCM: gli autori dello studio dell’EUIPO considerano questo dato il più preoccupante rilevato nella loro ricerca.
È interessante notare che il divario di genere è più ampio nei depositi di DCR effettuati da imprese con sede nell’UE rispetto a quelli effettuati da imprese extra-UE: le donne designer compaiono, ad esempio, in oltre il 50% dei DCR depositati da imprese coreane, mentre il tasso di donne che compaiono nei DCR depositati da imprese con sede nell’UE è meno della metà.
Dove lavorano le donne designer dell’UE?
Lo studio evidenzia una segregazione settoriale e occupazionale basata sul genere, con una concentrazione di donne designer impiegate nelle attività della pubblica amministrazione, dell’arte, dello spettacolo, della salute e del lavoro sociale (quasi il 40%) o come urbaniste, architette e geometre (in alcuni Stati membri dell’UE superano il 50%). La quota di donne designer occupate come ingegnere elettrotecniche e come sviluppatrici o analiste di software è invece molto bassa.
Il gender gap retributivo
I dati per l’anno 2018 mostrano un divario retributivo medio di quasi il -13% per le donne designer in 14 Stati membri dell’UE, indipendentemente dal fatto che queste donne hanno, in media, livelli di istruzione superiori rispetto ai colleghi maschi.
Aspetti da approfondire
Lo studio conclude che sono necessarie ulteriori approfondimenti per comprendere appieno le cause del sostanziale divario di genere sia nella partecipazione al mercato del lavoro che nella retribuzione nel settore del design, e auspica che i dati di genere siano raccolti e resi disponibili per tutti i campi in tutti gli stati membri dell’UE. Infine, si sottolinea che meritano di essere approfondite anche le cause del calo delle donne occupate nelle professioni legate al design a partire dall’anno 2019.
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