Il brevetto unitario parte entro il 2017, ma permangono i dubbi sulla Gran Bretagna
BREVETTO UNITARIO
Secondo fonti ufficiose il brevetto unitario e il Tribunale unificato dei brevetti saranno operativi entro la fine del 2017; rimane però irrisolta l’incognita della Gran Bretagna, la cui partecipazione al tribunale non è compatibile con la Brexit.
Ormai ci siamo: il brevetto unitario dovrebbe diventare una realtà entro il 2017 secondo gli annunci ufficiosi più recenti. Si attende ora che apra i battenti il Tribunale unificato dei brevetti, corte sovranazionale con giurisdizione sui brevetti unitari (e in futuro anche su tutti i brevetti europei). L’entrata in vigore dell’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti è infatti condizione necessaria per l’operatività del brevetto unitario.
Il 7 marzo 2017 il presidente dell’Ufficio europei dei brevetti (EPO) Benoit Battistelli ha dichiarato a Bruxelles che il tribunale diverrà operativo il 1 dicembre 2017. Il Comitato Preparatorio del tribunale aveva precedentemente fatto un annuncio molto simile e aggiunto in seguito che da maggio 2017 dovrebbe essere possibile depositare domande provvisorie mentre da settembre 2017 si potrà optare per la rinuncia alla giurisdizione del Tribunale unificato sui brevetti europei.
Tutto in ordine quindi per la partenza del brevetto unitario e del Tribunale unificato dei brevetti?
Sembrerebbe proprio così: sono già 12 gli stati che hanno ufficialmente presentato la ratifica dell’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti, fra i quali anche l’Italia. Persino la Spagna, storicamente avversa al brevetto unitario, in questi giorni ha dato segni di voler rivedere la propria posizione.
Nonostante gli annunci rimane però irrisolta una grossa incognita, rappresentata dalla ratifica dell’accordo da parte del Regno Unito.
Il brevetto unitario può partire solo dopo l’entrata in vigore dell’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti. Ma l’accordo può entrare in vigore solo dopo la ratifica da parte di almeno 13 paesi firmatari fra i quali la Francia, la Germania e la Gran Bretagna.
La Francia ha già ratificato l’accordo e la Germania ha quasi concluso l’iter parlamentare di approvazione delle norme necessarie. Il governo britannico espresse nel novembre 2016 la volontà di ratificare, e il ministro britannico per la proprietà intellettuale ha confermato questa intenzione il 9 marzo 2017 durante una visita all’EPO.
Ma nessuno ha finora fornito spiegazioni su come sarà superata la sostanziale incompatibilità fra l’appartenenza della Gran Bretagna al tribunale e una sua eventuale uscita dall’Unione Europea.
L’accordo statuisce infatti espressamente che possono partecipare tribunale esclusivamente gli stati membri dell’Unione Europea. Cosa accadrà al tribunale, e al brevetto unitario, in caso di uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna, paese che fra l’altro ospiterà una delle tre sedi principali del tribunale? Nessuno lo ha ancora chiarito.