Posted by Laura Ercoli on 5 settembre 2024

Il circolo virtuoso del “nuovo” patent box

Grazie al nuovo regime fiscale patent box la deduzione dei costi sostenuti, maggiorati del 110%, neutralizzano di fatto gli investimenti in sviluppo e tutela di brevetti, modelli di utilità, design, novità vegetali e le spese per la loro difesa in caso di contenzioso; e l’impresa è subito in grado di investire in ulteriore innovazione.

nuovo patent box

 

La Legge di bilancio 2022 ha introdotto un nuovo regime fiscale patent box (vedi nostra notizia), modificando sostanzialmente il precedente regime patent box varato nel 2015.

Il nuovo regime patent box, applicabile a partire dal periodo di imposta 2021, ha introdotto novità rilevantissime, che di fatto possono consentire alle imprese di neutralizzare in gran parte gli investimenti sostenuti per lo sviluppo, la tutela e la difesa dei diritti di proprietà intellettuale.

Nella nostra esperienza di consulenti in proprietà intellettuale abbiamo riscontrato che molte imprese in possesso dei requisiti per accedere al nuovo patent box non sono ben informate sul suo funzionamento, né sui notevoli vantaggi che possono derivare da questo regime fiscale in termini sia meramente economici che di crescita della competitività dell’impresa e del suo valore complessivo.

Nel seguito proponiamo un’estrema sintesi del nuovo patent box e un esempio pratico della sua applicazione.

1 – Chi può beneficiare del nuovo patent box

Possono optare per il nuovo patent box le imprese di qualsiasi dimensione. L’opzione deve essere esercitata dal titolare allo sfruttamento economico dei diritti di proprietà intellettuale che sostiene costi e rischi; è valida ai fini IRES e IRAP.

2 – Dalla detassazione dei profitti alla super-deducibilità dei costi

Il vecchio patent box prevedeva un meccanismo complesso di detrazioni calcolate sui profitti derivanti dallo sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale.

Il nuovo patent box ha sostituito tale meccanismo con un sistema molto più semplice di deduzione dei costi, maggiorati del 110%, sostenuti per le attività di ricerca, sviluppo e tutela dei diritti di proprietà intellettuale; tali costi maggiorati vengono sottratti direttamente dal reddito dell’impresa, risultando in una riduzione della base imponibile.

Nel dettaglio, il nuovo patent box ha introdotto:

  • la deducibilità dei costi maggiorati del 110% di un’ampia gamma di attività di sviluppo, accrescimento, mantenimento, protezione e sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale;
  • un meccanismo premiale che consente di recuperare il 110% dei costi sostenuti, negli otto anni precedenti l’ottenimento del diritto di proprietà intellettuale, per lo sviluppo dell’innovazione tutelata dal diritto stesso;
  • la cumulabilità con il credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo (Legge 160/2019).

3 – I diritti di proprietà intellettuale ammissibili

Il nuovo patent box si applica ai seguenti diritti di proprietà intellettuale:

brevetti per invenzione, inclusi i brevetti per modello di utilità;

disegni e modelli giuridicamente tutelati;

software protetto da diritto d’autore;

topografie a semiconduttore;

varietà vegetali.

 

4 – Le attività e le spese agevolabili

Sono agevolabili i costi sostenuti per lo sviluppo, il mantenimento, l’accrescimento, la protezione e lo sfruttamento del valore dei diritti di proprietà intellettuale elencati al punto 3, utilizzati direttamente o indirettamente dall’impresa (per utilizzo indiretto si intende la concessione in uso tramite contratto di licenza).

 

Attività

Sono agevolabili tramite il nuovo patent box le attività classificabili come:

      • ricerca intellettuale e sviluppo sperimentale;
      • innovazione tecnologica;
      • design e ideazione estetica;
      • tutela legale dei diritti di proprietà intellettuale. 

Spese

a) Spese connesse alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale:

        • consulenza;
        • deposito e ottenimento;
        • mantenimento (annualità);
        • rinnovo alla scadenza;
        • attività di prevenzione della contraffazione (ad esempio: monitoraggio contraffazione online);
        • gestione del contenzioso per la tutela del diritto (ad esempio: azione legale in caso di contraffazione);
        • “recapture”: recupero delle spese sostenute fino a 8 anni prima della concessione del diritto di proprietà intellettuale per attività di R&S relative all’innovazione tutelata dal diritto stesso.

 b) Spese per il personale dipendente e per collaboratori esterni (ad es. spese di R&S sostenute in Italia e/o all’estero nel caso ricerca in collaborazione con università e/o altri soggetti terzi).

c) Quote di ammortamento, quota capitale canoni di locazione, spese per beni mobili strumentali.

d) Spese per servizi di consulenza non attinenti alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale.

e) Spese per materiali, forniture e prodotti utilizzati nelle attività agevolabili.

 

5 – Esempio pratico

Un’impresa ha investito nello sviluppo del design di un prodotto. Tre anni dopo il lancio sul mercato, il prodotto ha avuto successo, ma si verificano episodi ricorrenti di contraffazione che erodono significativamente il fatturato dell’impresa.

Il design del prodotto è registrato Il design del prodotto NON è registrato
Essendo titolare di un diritto di proprietà intellettuale, l’impresa può: L’impresa non è titolare di un diritto di proprietà intellettuale, e il termine per registrare il design del prodotto è già scaduto.
Recuperare fiscalmente tramite patent box i costi relativi alle attività di R&S e di tutela della proprietà intellettuale relativi al design maggiorati del 110%.
Difendersi in giudizio dai contraffattori azionando il design. L’impresa incontra difficoltà molto maggiori nel difendersi in giudizio dai contraffattori.
Recuperare fiscalmente i costi del contenzioso maggiorati del 110%.

 

6 – Possibilità di evitare sanzioni in caso di rettifica della maggiorazione

Il nuovo patent box prevede la possibilità per il contribuente di indicare la documentazione necessaria alla determinazione della maggiorazione del 110%. In caso di rettifica della maggiorazione da cui derivi una maggiore imposta o una differenza del credito, il contribuente non sarà sanzionabile se consegnerà all’amministrazione finanziaria la documentazione indicata.

 

Conclusioni

Il nuovo regime fiscale patent box, applicabile a partire del periodo di imposta 2021 e notevolmente migliorato rispetto alla prima versione varata nel 2015, si basa su un meccanismo semplice che consente alle imprese di investire nello sviluppo e nella tutela dell’innovazione tramite il deposito di brevetti, modelli di utilità e novità vegetali e la registrazione del design, usufruendo di deduzioni fiscali del 110% dei costi per la ricerca e sviluppo sostenuti fino a 8 anni prima del deposito, per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e per eventuali azioni giudiziarie a difesa di tali diritti.

Aderendo al regime patent box l’impresa può generare un circolo virtuoso che consente di fatto di neutralizzare gli investimenti in proprietà intellettuale, con evidenti benefici in termini di crescita del valore dell’impresa e del rafforzamento della sua posizione rispetto alla concorrenza.

Consigliamo alle imprese che non hanno mai preso in esame la possibilità di aderire al nuovo regime fiscale patent box di approfondire l’argomento con il proprio consulente fiscale di fiducia; come consulenti in proprietà intellettuale siamo a disposizione per ulteriori informazioni sul nuovo patent box e sulla tutela delle innovazioni.

Per saperne di più

Hai domande sul nuovo patent box? Contattaci per informazioni.

 

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