SIBprima novembre 2015: Patent box – Iran – Cina – Valorizzazione brevetti
FISCO E PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Patent box, domande entro il 31 dicembre ma mancano le istruzioni sul ruling internazionale
Pubblicati il decreto attuativo e le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per esercitare l’opzione patent box, ora è atteso il provvedimento sul ruling internazionale, ma c’è incertezza sulle modifiche che dovrebbero limitare al primo quinquennio l’applicabilità del regime agevolato ai marchi e al know-how.
Il regime di agevolazione fiscale che permette di escludere dal reddito fino al 50% dei profitti derivanti da beni di proprietà industriale, noto come “patent box” e introdotto dalla legge di stabilità 2015, è stato recentemente corredato di due misure attuative.
La prima misura è il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 30 luglio 2015, ufficializzato tramite la pubblicazione di una comunicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2015, che specifica i criteri per calcolare la quota agevolabile di reddito (vedi nostro approfondimento), e identifica i beni di proprietà industriale cui è applicabile il calcolo, fra i quali sono compresi i marchi di impresa, il software protetto da diritto d’autore, i brevetti, i disegni e modelli giuridicamente tutelabili e i processi, le formule e le informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico, qualificabili come informazioni segrete e pertanto giuridicamente tutelabili.
La seconda misura attuativa è il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 10 novembre 2015 Protocollo n. 144042, che precisa le modalità per l’esercizio dell’opzione patent box per il 2015 e il 2016 e istituisce il modello da utilizzare. Il provvedimento fissa al 31 dicembre 2015 il termine per l’invio del modello, nel quale non è richiesto di indicare dati sui beni di proprietà intellettuale sottoposti al regime agevolato, ma soltanto i dati dell’impresa e del legale rappresentante.
Continua l’attesa per l’emanazione da parte dell’Agenzia delle Entrate delle istruzioni sull’istanza di ruling internazionale, senza la quale non è possibile effettuare l’opzione per il patent box in casi di utilizzo diretto del bene di proprietà intellettuale.
Incertezza sull’applicabilità ai marchi e ai processi, formule e informazioni
Il patent box sarà applicabile soltanto per il primo quinquennio a marchi e processi, formule e informazioni?
Una norma che avrebbe limitato il patent box per marchi e processi, formule e informazioni soltanto ai primi cinque anni, con opzione da esercitare entro il 30 giugno 2016, era stata inserita nell’art. 66 del ddl stabilità 2016 approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2015.
Tuttavia la norma sembra ora essere stata stralciata dal provvedimento all’esame del parlamento, aggiungendo ai ritardi nell’emissione dei provvedimenti attuativi un elemento di incertezza sostanziale rispetto alla rinnovabilità di eventuali opzioni patent box per marchi e know-how. E’ noto da tempo che l’agevolazione di questi beni di proprietà intellettuale è in conflitto con le direttive OCSE in tema di patent box.
ESTERI / 1
Iran: la fine delle sanzioni apre nuove opportunità di mercato
Dal settore petrolifero all’automotive, dai materiali per costruzione ai beni di consumo e all’arredo di design, il mercato iraniano può offrire occasioni importanti di export per le imprese italiane: importante verificare preventivamente la tutela di marchi e altri diritti.
L’export italiano può cogliere nell’Iran una nuova opportunità grazie all’intesa sul nucleare raggiunta il 14 luglio 2015. Tra gli effetti dell’accordo c’è la fine graduale delle sanzioni economiche che hanno pesantemente limitato il commercio con l’Iran a partire dal 2006.
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Economici della SACE, l’export italiano può aspettarsi una crescita verso l’Iran del valore di almeno 3 miliardi di euro da qui al 2018; le maggiori opportunità sarebbero presenti nei settori petrolifero, automotive, militare e trasporti. La notevole crescita demografica e i centri urbani in forte sviluppo lasciano prevedere anche una domanda in crescita di materiali da costruzione, macchinari per la lavorazione di marmo e granito, materiali antisismici e caldaie.
Tenendo conto inoltre che la classe media costituisce una parte importante degli 80 milioni di abitanti di dell’Iran, circa la metà dei quali ha un’età inferiore ai 30 anni, e che le fasce medio-alte della società iraniana sono sempre più sensibili al design di qualità, ci si attende un’alta richiesta di beni di consumo con un’attenzione particolare alla casa. Ciò dovrebbe favorire le esportazioni italiane nel settore dell’arredamento: dai mobili agli articoli di illuminazione, dagli accessori per bagno e cucina alle scale e agli infissi. Per le imprese che intendono prendere in considerazione l’Iran come nuovo mercato, è il momento di verificare preventivamente l’opportunità di proteggere marchi e altri diritti di proprietà intellettuale nel territorio iraniano.
E’ bene ricordare che l’impianto sanzionatorio nei confronti dell’Iran è al momento ancora in essere: sebbene l’Unione Europea abbia adottato giorni fa il quadro legislativo per porre fine a tutte le sanzioni, la revoca effettiva è condizionata al rispetto dell’accordo da parte di Teheran.
ESTERI / 2
Cina: crescono le domande di brevetto delle imprese italiane
I depositi di brevetti italiani in Cina sono aumentati del 21%, mentre continua l’impegno delle autorità cinesi per migliorare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.
Dal 2010 le domande di brevetto in Cina depositate da imprese italiane sono cresciute di oltre il 21 %, e oggi l’Italia è al settimo posto fra i paesi europei per depositi di brevetto in Cina dopo la Germania, la Francia, la Svizzera, l’Olanda, il Regno Unito e la Svezia.
I dati sono stati resi noti dall’Ufficio di Stato della Proprietà Intellettuale cinese (SIPO) per il trentennale della collaborazione con l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO). I depositi di brevetto in Cina, da parte delle imprese sia estere che cinesi, crescono in proporzione all’impegno delle autorità cinesi nel miglioramento del sistema della proprietà intellettuale in genere, e in particolare degli strumenti amministrativi e giudiziari per ottenere il rispetto dei diritti di brevetto secondo un preciso “piano d’azione strategico” per i diritti di proprietà industriale noto come 2020 IPR Action Plan.
Secondo il SIPO nella prima metà del 2015 i procedimenti amministrativi per il rispetto dei diritti di brevetto sono aumentati di oltre il 150%, mentre nel 2014 le cause dinanzi a tribunali cinesi riguardanti la contraffazione di brevetti mostrano una crescita di oltre il 62%.
GIURISPRUDENZA / 1
Perché un design si considera distintivo: l’importanza della percezione del consumatore di riferimento
Nel valutare il carattere distintivo di un design registrato, dunque la forza del diritto esclusivo da esso derivante, il dato più importante è la percezione del consumatore di riferimento.
Lo ha confermato il Tribunale dell’Unione Europea in una disputa in cui H&M aveva contestato la validità della registrazione comunitaria del design di una borsa di Yves Saint Laurent per mancanza appunto di carattere distintivo.
GIURISPRUDENZA / 2
Modello di utilità: quando le forme diverse non escludono la contraffazione
Il produttore di un secchio per la pulizia dei pavimenti dotato di un meccanismo per strizzare lo spazzolone, depositato come modello di utilità, ha ottenuto il blocco della produzione e della vendita di un secchio prodotto da un concorrente che violava i diritti esclusivi sul modello.
Il Tribunale di Milano ha stabilito che non era sufficiente ad escludere la contraffazione l’adozione da parte del concorrente di una forma diversa del prodotto rispetto a quella descritta nel modello.
FONDI ALLE IMPRESE
Brevetti +2, fino a 140 mila euro a impresa per progetti di valorizzazione
Il bando Brevetti+2 eroga fondi a copertura dall’80% al 100% delle spese per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.
Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese con sede in Italia che possiedano o abbiano in licenza un brevetto rilasciato dopo il 1 gennaio 2013 (1 gennaio 2012 nel caso di spin-off universitari) o abbiano depositato una domanda di brevetto dopo tale data a condizione che essa abbia già raggiunto un certo stadio della procedura di esame (diverso a seconda del tipo di domanda: nazionale, europea o internazionale).
Il contributo massimo ottenibile è di 140 mila euro a impresa e le domande possono essere presentate fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Per chi avesse presentato domanda per il precedente bando Brevetti+, è possibile convertire la domanda per la partecipazione al bando Brevetti +2.
EVENTI CON SIB
Bolzano, 19 novembre 2015: seminario gratuito sulla proprietà intellettuale come asset strategico
Saremo a Bolzano il 19 novembre per contribuire all’evento gratuito “Brevetti, Marchi, Design, Know How – Il nuovo regime di agevolazione fiscale patent box” organizzato dalla Assoimprenditori dell’Alto Adige.